Monte Carlo è, senza dubbio, il rally che tutti attendono con più entusiasmo. Vuoi perché segna l'apertura di un nuovo campionato, vuoi per il fascino impareggiabile che la manifestazione ha sempre gelosamente mantenuto.
Nelle prove speciali francesi abbiamo assistito in ogni edizione ad una lotta serrata tra i piloti ed i team di appartenenza, spesso risolta da episodi o da elezioni rivelatesi vincenti. Una delle grandi battaglie che i tifosi ricordano è il risultato finale del 1986, che portò Martini Racing e Henri Toivonen al primo posto sul podio.
Dopo alcune giornate estenuanti di una gara caratterizzata da continui colpi di scena nella lotta al comando tra la Peugeot di Salonen e la Lancia di Toivonen.
Anche Henri Toivonen e Sergio Cresto hanno subito un incidente durante un tratto di collegamento, (Col de Mounchery, tra Burzet ed Eintragues, strada stretta ed ombreggiata), con la loro Lancia Delta S4. Si sono schiantati frontalmente contro l'auto di un tifoso.
Per quanto riguarda l'auto con cui si è scontrato, si trattava di una Ford Taunus. Secondo quanto riferito, con ruote lisce e un livello di alcol del conducente... alle stelle...
E finalmente si arriva alla serata conclusiva dove regna l'equilibrio più completo.
Nel servizio Lancia si respira una grande tensione: non bisogna trascurare tutti i dettagli se si vuole vincere, e la scuderia torinese lo sa bene.
Sono momenti frenetici per i ragazzi guidati da Cesare Fiorio perché tra poche ore conosceranno il vincitore dell'evento più importante dell'intero calendario. Due Delta S4 sono già fuori gioco (Markku Alén - Ilkka Kivimaki abbandonato per rottura di un albero a camme nella SS16 St Nazaire le Desert di 23,70 Km e Miki Biasion - Tiziano Siviero abbandonato per incidente stradale fuori tratto, chiudendo 68°), quindi tutta l'attenzione è rivolta a Henri Toivonen. Il finlandese, dopo il grottesco incidente con l'auto di uno spettatore, è autore di una furibonda rimonta e attualmente è al secondo posto dietro alla Peugeot 205 T16 del connazionale Timo Salonen.
Tra le prove speciali ancora in corso c'è il secondo passaggio (a tarda notte) sul mitico Col de Turini, vera icona di questo sport: 25 chilometri dove ogni curva è un vero puzzle, curve strette, ghiacciate, bagnate e una tensione che viene tagliato col coltello anche tra il pubblico.
L'elemento che verrà però controllato con maggiore attenzione sarà la neve che, per l'ennesima volta, sarà il vero piatto della bilancia.
Nonostante il freddo agghiacciante, la prova speciale è animata dai tanti tifosi che sono saliti in cima alla collina per tifare i propri beniamini, dando vita ad una sana guerra sportiva tra francesi e italiani.
La squadra di Martini decide di mettere a disposizione di Henri e Sergio tutti i propri scout, sperando di catturare ogni indizio utile per aiutarli il più possibile in questa roulette. Tra questi c'era anche il veterano Vittorio Caneva, probabilmente il migliore. Cesare Fiorio cammina nervosamente tra i presenti mentre attende le notizie radiofoniche dai suoi uomini. Quindi ordina ai meccanici di montare lampadine gialle invece di bianche nel faro della S4. Il motivo? Molto semplice: con l'arrivo del giallo i tifosi francesi non avrebbero gettato neve fresca sulla strada pensando che fosse la 205 del leader Salonen.
Ultimi controlli sullo stato del motore, serraggio delle viti e pulizia del parabrezza. Manca però la scelta degli pneumatici.
Il primo a comparire su Torino in radio è Vittorio Caneva, la cui frase è molto chiara. Ci sono pochissimi tratti di neve quindi non sono necessari spuntoni. Fiorio ascolta attentamente le istruzioni del veneziano, finché non grida ai suoi di raccogliere... i chiodi!
Caneva resta a dir poco stupito di fronte a questa decisione, ma non c'è né tempo né modo per discutere perché l'inizio del ps è molto vicino.
Salonen è il primo a superare il colle innevato e la sua 205 T16 sembra inarrestabile tra le curve buie. Il finlandese cavalca i chiodi e Peugeot pensa di aver azzeccato la strategia. Segue Toivonen, anche lui che sta dando il massimo, ma la S4 è in strada con grandi difficoltà: ha montato quattro gomme slick.
Sulle prove asciutte il pilota del Martini Racing è imprendibile e nelle prove speciali successive recupera completamente lo svantaggio tagliando quattro minuti al rivale della casa francese. Alle prime luci dell'alba Henri Toivonen e Sergio Cresto salgono da vincitori assoluti sul podio d'arrivo stabilito nel lussuoso Principato, dimostrandosi i più forti.
Una vittoria molto desiderata e ottenuta anche grazie al concorso del riconoscimento di Vittorio Caneva e di quella "vecchia volpe" di Cesare Fiorio, astuto stratega nel comunicare con i suoi ragazzi a montare chiodi sapendo che i tecnici Peugeot avrebbero sentito alla radio la sua decisione. e, ovviamente, fatto, copiato.
Il 1986 inizia quindi nel migliore dei modi per la Lancia, ma si concluderà in Corsica con il disastro che purtroppo tutti conosciamo.